Massetti autolivellanti

Il massetto è lo strato di materiale posato direttamente sul sottofondo in adesione o no con quest'ultimo. Serve per livellare una superficie rendendola perfettamente piana; Permette di ripartire il carico di ciò che gli e sovrastante e posare la pavimentazione definitiva (marmo, parquet, cotto, ecc.).

Lo spessore del massetto varia da 1 a 8 cm a seconda del tipo di ambiente.

Proporzionalmente il massetto è composto da legante (cemento, anidrite) inerte (sabbia, ghiaia), acqua e additivo o suo materiale.

SOTTOFONDO

È Lo strato o più strati di materiale che si trovano fra il solaio e il massetto e assolve a tre funzioni principali:

  • livellare le irregolarità del solaio,
  • contenere e proteggere eventuali tubazioni suddividendo i carichi che dal pavimento vanno alla struttura portante,
  • migliorare l'isolamento termico tenendo conto, in base alle normative di legge, che deve essere realizzato con materiali a bassa conducibilità termica.

Il sottofondo può essere:

  1. in sabbia e cemento: realizzato con questi due elementi permette di raggiungere subito la quota di progetto;
  2. autolivellante: rispetto a gli altri permette una migliore ed equa distribuzione alla quota desiderata;
  3. alleggerito: in calcestruzzo utilizzato per piazzali ed edifici industriali.

MASSETTO AUTOLIVELLANTE

Impiegato prima dell'applicazione di qualsiasi tipo di pavimentazione, permette di ottenere un risultato senza problemi di livellazione. Questo tipo di massetto sta soppiantando quello tradizionale perché la sua miscela fluida si autolivella e stende facilmente, aderisce perfettamente a terra e permette di inserire le serpentine per il riscaldamento a terra.

MASSETTO AUTOLIVELLANTE PER PAVIMENTI RADIANTI

il massetto radiante viene eseguito al di sopra di un sistema di riscaldamento a pavimento ed oltre a supportare la pavimentazione, funge da piastra riscaldante. Impianto a pavimento si basa sulla circolazione di acqua a bassa temperatura in un circuito che copre una superficie radiante molto estesa vesc utilizza un fluido riscaldante a bassa temperatura (30-40 °C) Con una temperatura alla superficie di posa solitamente inferiore ai 27 °C.  Questo permette economia di esercizio (risparmio energetico che può superare il 15% rispetto ad altri materiali) e ottima uniformità di calore.

Lo strato che troviamo al di sotto dell’impianto radiante (o “sottofondo”) contiene all’interno l’impianto elettrico, l'impianto per l'acqua sanitaria, ecc.

Questi impianti vengono coperti con uno strato di materiale leggero (argilla o cemento cellulare o foamcem) Per evitare aggravi di peso sul solaio. Per questo il sottofondo miele spesso chiamato alleggerito. Una volta inglobate le tubazioni è pronto per adagiarvi sopra i pannelli dell'impianto radiante. Una volta eseguito il sottofondo e stese le serpentine dei tubi si esegue il massetto.

Un massetto tradizionale in sabbia e cemento presenta un’alta viscosità, il che rende necessaria la stesura da parte di un operatore specializzato. Nei sistemi di riscaldamento con il pannello bugnato è difficile riempire tutti gli incavi intorno al tubo infatti la superficie del massetto a contatto con le tubazioni si riduce anche del 30%. Dunque la compattazione non risulta molto agevole se si considera anche la formazione di sacche d'aria che rallentano il passaggio del calore. Il massetto autolivellante invece, avendo una consistenza fluida, ha una bassa viscosità che ne permette un agevole livellamento e consistenza quasi liquida che lo rende estremamente compatto.

Questo porta a una copertura della superficie delle tubazioni radianti a contatto con il massetto praticamente totale e una ottima compattezza.

Il massetto può essere realizzato in diversi spessori a seconda dei tipo di impianto anche se gli impianti più diffusi prevedono un massetto di circa 5-6 cm. Oggi però esistono anche nuovi sistemi a basso spessore che richiedono un massetto di circa 3 cm.

Secondo la norma UNI 1264-4,3 cm è anche lo spessore minimo ammesso sopra ai tubi.

Prima della posa dei rivestimenti bisogna verificare che il massetto sia perfettamente asciutto (da 15 giorni a 4 settimane su spessore di 5 cm) e dopo a ver effettuato il ciclo termico sull’impianto.

MASSETTO AUTOLIVELLANTE IN ANIDRITE

Non necessita di rete elettrosaldata e dei giunti di rottura il punto non è soggetto a ritiro in fase di presa eh ma tiene una stabilità dimensionale nel tempo.

Il residuo di umidità all’interno del massetto una volta maturo è pari a 0. La conducibilità termica di un massetto autolivellante in anidrite naturale parte da un valore di 1,6 w/m k fino ad un valore di 1,9 w/mk. Raggiungono valori di compressione di 25 N/mq e pressione di 6N/mq.

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